Biodiversità della grotta

La grotta presenta due ambienti: uno maggiore, aperto al pubblico, e uno minore, chiuso, entrambi popolati da una colonia di pipistrelli. Fra gli animali presenti nelle grotte, i pipistrelli – in termini scientifici chirotteri – sono quelli maggiormente tutelati, perché la stessa presenza di persone può metterne a rischio la sopravvivenza. È per questa ragione che già nel 1992 l’Unione europea con la Direttiva Habitat, che tutela sia le specie che i loro habitat e i loro rifugi, ha vietato per tutte le 35 specie di chirotteri presenti in Italia qualsiasi forma di raccolta, uccisione, detenzione e scambio commerciale.

Oltre alla Direttiva, in Italia, tutti i pipistrelli sono tutelati da leggi nazionali e convenzioni internazionali, con l’obiettivo di: garantire la loro sopravvivenza a lungo termine; ridurre l’inquinamento luminoso attraverso tecnologie intelligenti e lampade con lunghezza d’onda idonea e aggiornare le conoscenze sulle colonie presenti durante tutto l’anno e sui loro rifugi.

 

Le specie italiane più legate agli ambienti sotterranei sia naturali sia artificiali, per una parte del proprio ciclo biologico, sono soprattutto:

  1. Myotis myotis
  2. Myotis blythii
  3. Myotis emarginatus
  4. Myotis bechsteinii
  5. Myotis capaccinii
  6. Barbastella barbastellus
  7. Rhinolophus ferrumequinum
  8. Rhinolophus hipposideros
  9. Rhinolophus euryale
  10. Rhinolophus mehelyi
  11. Miniopterus schreibersii

Le grotte, quindi, anche se potrebbero sembrare dei luoghi inospitali, ospitano diversi tipi di animali, fra cui le dolicopoda, ossia insetti simili a cavallette, ma senza ali, con occhi piccoli e antenne ben sviluppate per muoversi al buio e il cui principale nutrimento si trova nell’argilla.

Tutelare le grotte e i loro abitanti vuol dire tutelare importanti componenti della biodiversità a vantaggio anche della nostra qualità della vita.